Napoli fino al 30 aprile 2018

Pompei al Madre: tra materia archeologia e ricerche artistiche contemporanee

Nuova e inedita sinergia tra il parco archeologico nazionale e il museo d’arte regionale di Napoli

Attraversando le sale del Madre - in questo periodo - torna in mente quanto scrisse Théophile Gautier nel 1852, cioè che: “a Pompei due passi separano la vita antica dalla vita moderna”. Il tentativo di accorciare questi “due passi”, di aprire nuovi spazi di dialogo tra i quattrocento oggetti provenienti dai depositi dell’area archeologica pompeiana e i novanta artisti d’età contemporanea, anima il percorso espositivo del museo napoletano. Un iter suddiviso in due grandi capitoli, uno dei quali trova la sua collocazione tra il piano terra e il primo, dove i reperti si intersecano con la collezione permanente dell’Istituzione partenopea; la seconda sezione, invece, si sviluppa al terzo piano attraverso il lavoro di altri autori, affascinati dalle rovine di Pompei o invitati a ragionare sulla forza distruttiva delle catastrofi che nei secoli hanno toccato la Regione Campania.

L’esposizione accoglie il visitatore a partire dall’ingresso, dove l’opera architettonica di Daniel Buren (atrium, vestibulum, peristylium), realizzata in situ nel 2015, avvolge l’atrio di una domus pompeiana romana, riproposto nelle sue componenti fondamentali: un tavolo, una cassaforte, una cista e il calco di una porta. Se questi oggetti richiamano il confine tra la dimensione pubblica e il privato, definendo lo status sociale del dominus, allo stesso modo il dispositivo di Buren rimodula il rapporto dell’edificio nel suo ruolo di interfaccia tra interno ed esterno.

Proseguendo verso il primo piano, la sala affrescata e decorata di maioliche di Francesco Clementediviene fulcro della domus, ovvero tablinum e triclinium, lasala di rappresentanza del padrone di casa, dei ricevimenti e dei banchetti: luogo di relazioni sociali e di svago, nonché simbolo di accoglienza. Il tragitto procede con andamento circolare, dove ciascuna delle stanze ospitanti la collezione del museo si riempie di nuovi riferimenti di senso, grazie all’accostamento dei componenti che incarnano la dimensione umana di tempi trascorsi. Il culto degli antenati (Lares e Penates), ad esempio, trova il suo corrispettivo nelle capuzzelle di Rebecca Horn,con la loro storia di vanitas e memento mori folklorici. La narrazione di Pompei passa anche dalla camera di Mimmo Paladino, graffiata da una serie di segni primordiali e occupata dalla scultura bianca aggettante nello spazio (Senza titolo, 2005), chesembra ospitare il sonno di un cubiculum: dove giace il calco di due dei tanti “dormienti” – un padre con il suo bambino – dell’antico sito.

Il secondo capitolo della mostra, impaginato per temi e sinergie tra passato e attualità, è introdotta dai diari e oggetti di scavo, nonché dalle testimonianze dei bombardamenti del 1943; e dall’imponente lavoro di Adrián Villar Rojas, posto al centro, fatto di stratificazioni di materie organiche e inorganiche, come saldate dal tempo, che rievocano i ritrovamenti di matrice archeologica. Con il suo autoritratto su stampe di recupero delle eruzioni vesuviane, Roman Ondák si proietta nelle vesti di testimone degli eventi passati. Gli effetti della distruzione trovano un loro esemplare nello studio fossilizzato di Jimmie Durham. Dal calco del “cane di Pompei” si procede alla sua moltiplicazione seriale ad opera di Allan McCollum, fino alle vetrine con uccelli in progressivo e lento disfacimento di Roberto Cuoghi. Alla narrazione sulla decadenza e il deperimento della materia in balia del tempo, della natura matrigna e dell’azione dell’uomo, fa da contraltare la capacità resiliente di Pompei, che trova nel giardino di Maria Thereza Alves, nell’ultima sala della mostra,la sua interpretazione più trasparente.

Il progetto espositivo Pompei@Madre. Materia Archeologica è a cura di Massimo Osanna, Direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, e Andrea Viliani, Direttore generale del MADRE-Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli, con il coordinamento curatoriale di Luigi Gallo per la sezione moderna. 

INFO
Pompei@Madre. Materia Archeologica
19 novembre 2017 - 30 aprile 2018
Terzo piano
Pompei@Madre. Materia Archeologica: Le Collezioni
19 novembre 2017-24 settembre 2018
Ingresso e primo piano
MADRE-Museo d’arte contemporanea Donnaregina
via Settembrini, 79
Napoli