Palermo fino al 28 Novembre 2020

FITTILE

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Da un’idea di Marco Arosio e con una nota curatoriale di Agata Polizzi

FITTILE nata da un’idea di Marco Arosio, vuole essere una riflessione sulla scultura ceramica consapevole della vastità della ricerca degli artisti e delle possibilità di utilizzo del medium. Quello che attrae è la “materia” la sua capacità di adattamento, di espressione e di relazione con l’artista e con l’ambiente, un medium capace di attraversare il tempo riuscendo sempre a mantenere coerenza con la sua intima natura.

La contemporaneità ha esplorato il mezzo attraversandone sia la capacità funzionale che quella plastica e ornamentale, ha valicato i limiti aperti ad accogliere esplorazioni, inserzioni, interazioni con altri materiali, produzioni e forme, persino nuove tecnologie.

Affascinante l’evoluzione di questa ricerca che è insieme creativa quanto filologica, innovativa quanto sensoriale, tattile. Gli esiti sono come una sorta di antologia di pensieri e di sguardi sul tempo inteso non solo come sequenza di un vissuto ma anche come capacità di attesa, misura di una dimensione in cui è compreso l’oggetto ma anche il soggetto generante. Questo atteggiamento consente di guardare alle opere consapevoli di essere in rapporto con una narrazione ogni volta unica, che travalica l’aspetto visivo e apre ad una sorta di rapporto intimo in cui l’autore racconta sé stesso, la propria visione, fatta di spazi, dinamiche relazionali, emotive, sociali.

Opere come rappresentazione di microstorie capaci di sprigionare energie attraverso la forma, la presenza o assenza cromatica, l’articolazione plastica. Opere che sono segno essenziale del passaggio attraverso luoghi dell’anima, sono sperimentazione e manipolazione, sono prodotto di una ribellione, sono risposta al richiamo del design e del segno grafico, sono pura astrazione o monito, sono, infine ologramma materico di un’analisi introspettiva.

Oltre all’accademico Giuseppe Ducrot, sono autori di questa antologia di narrazioni Silvia Celeste Calcagno, Pietro Cascella, , Giosetta Fioroni, Loredana Longo, Domenico Mangano & Marieke van Rooy, Emiliano Maggi, Arturo Martini, Marino Mazzacurati, Fausto Melotti, Concetta Modica, Liliana Moro, Midge Wattles: autori di “parole di argilla” che raccontano le evoluzioni delle idee e dei travagli di artisti, lontanissimi tra loro, eppure accomunati dalla nobiltà di una produzione artistica in cui occorre sapienza, pazienza, delicatezza e, più di ogni altra cosa, rispetto per una tecnica che non ha bisogno di strepitare per esistere e parlarci.

La conversazione con Marco Arosio completa lo sguardo sulle opere offre un approfondimento necessario: “la ceramica ­– afferma Arosio ­– è il materiale che più accompagna la storia dell’uomo, prima per esigenze funzionali, poi celebrative e infine ornamentali. La ceramica nella sua semplicità e povertà fornisce un mezzo espressivo eccezionale ma presuppone grande competenza.

La sua forza è nella immediatezza della resa, della verifica, la ceramica offre un infinito immaginario figurativo spesso illustre, per gli artisti è un medium malleabile e accogliente, complice.

Alcuni degli artisti in mostra utilizzano ad esempio la ceramica in età giovanile, come “palestra espressiva”, altri restano fedeli alla materia offrendo la possibilità di realizzare in piccolo formato opere di incredibile bellezza, come ad esempio è per Arturo Martini. Altri ancora come Fausto Melotti ne sperimentano la plasticità e versatilità grazie al confronto con Lucio Fontana che lo introduce a tradurre attraverso la materia il dettaglio del pensiero creativo. Invece ad esempio per Giosetta Fioroni si deve ad incontri fortunati la possibilità di dare forma alle idee attraverso la sapienza di una eccellente manualità artigianale.

Infine nella contemporaneità, così distratta dal virtuale, la ceramica è per gli artisti quasi “terapeutica”, diventa strumento tangibile di espressione, coniuga la volontà dell’artista con la estrema semplicità di un materiale capace di farsene interprete. L’ambiguità della materia così povera e a volte per questa sminuita, diventa invece estrema potenza nel rapporto felice con l’artista”.

INFO
FITTILE
FRANCESCO PANTALEONE ARTECONTEMPORANEA
Via Vittorio Emanuele 303
(Palazzo Di Napoli - Quattro Canti)
Palermo

dal 8 ottobre al 28 novembre 2020
Orari: dal martedì al sabato 15-19
www.fpac.it